NOMINA DI S.E. IL DR. PINO ZINGALE, GCLJ-J GRAN BALÌ DI SICILIA DELL’ORDINE DI SAN LAZZARO AD ACCADEMICO CORRISPONDENTE DELL’ACCADEMIA PELORITANA DEI PERICOLANTI

27 aprile 2021

NOMINA DI S.E. IL DR. PINO ZINGALE, GCLJ-J

GRAN BALÌ DI SICILIA DELL’ORDINE DI SAN LAZZARO

AD ACCADEMICO CORRISPONDENTE DELL’ACCADEMIA
PELORITANA DEI PERICOLANTI

Il Dr. Pino Zingale, GCLJ-J, Gran Balì di Sicilia dell’Ordine di San Lazzaro di Gerusalemme, con delibera del Consiglio di Presidenza del 24 febbraio - 1 marzo e dell’Assemblea Generale dei membri Emeriti ed Ordinari dell’1 - 5 marzo 2021, è stato nominato membro corrispondente dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti, una delle più antiche e prestigiose di Sicilia.

 

Nel '700, a seguito della soppressione dell'Università degli Studi di Messina dopo la rivolta antispagnola, l'attività culturale cittadina trovava sbocchi in iniziative private nei palazzi dei religiosi e nobili locali: uno di questi di studiosi era formato dai Periclitantes, un gruppo di nobili cittadini interessati "a riunire i buoni ingegni di Messina nel…fine di cooperare all’incremento degli studi non solo letterari…ma anche scientifici", che si riunivano due volte al mese per discutere di letteratura, filosofia, storia, teologia, matematica, geografia, giurisprudenza e altre materie. Nel 1729 il gruppo decise di fondare la Periclitantes Peloritana Regia Academia e il governo locale approvò con un atto datato 8 agosto del 1729.

 

Nel 1838 venne rifondata l'Università degli Studi di Messina e nacque un forte legame tra l'ateneo e l'accademia, unica sopravvissuta in città. Nel 1846, infatti l'accademia abbandonò la propria sede nel Palazzo Municipale per trasferirsi in un palazzo attiguo all'università e, nel 1884, si spostò nuovamente in un altro locale donato dalla Regia Università. Dalla seconda metà dell'800 la quasi totalità dei membri dell'accademia, tranne rare eccezioni, sono anche docenti dell'ateneo messinese.

(La medaglia commemorativa nel 1979 dei 250 anni di vita dell’Accademia)

Le due guerre mondiali e la crisi economica della prima metà del novecento misero a dura prova le attività dell'accademia, che rallentò la frequenza degli incontri e delle pubblicazioni e chiese un sostegno finanziario alle autorità cittadine. Nel 1927, con la costruzione del nuovo palazzo dell'università, fu assegnata all'accademia una sala al piano terra del corpo centrale (detto il rettorato).

 

Nel 1928 l'accademia adottò un nuovo statuto, che definiva come unico scopo dell'accademia "l’incremento delle scienze e delle lettere e delle arti".

 

Nell'Italia repubblicana del dopo guerra, l'accademia fu inspiegabilmente estromessa dai finanziamenti statali erogati in virtù del Decreto Legislativo n. 472 del 27 marzo 1948; per decenni si cercò di spronare il governo nazionale a rimediare a tale errore e la faccenda si risolse solo nel 1981, quando l'accademia fu finalmente inserita nell'elenco degli "Enti di alta cultura" della Sicilia.

 

Dopo il primo decennio del terzo millennio, l'accademia subì la più lunga battuta d'arresto dal dopoguerra: tra il luglio del 2010 e l'aprile del 2016 fu attuata una ristrutturazione dell'accademia, che comportò una limitazione delle attività e pubblicazioni fino all'approvazione dei nuovi stato e regolamento.

 

Nel primo statuto dell'accademia si prevedeva l’elezione annuale di un Principe e due Promotori, più quella di un segretario in carica a vita. Nel 1793, una revisione statutaria divise i soci in ordinari, supernumerari ed onorari, organizzando le attività in tre classi e autorizzando la pubblicazione di testi a spese dell’accademia col nome di Atti della Reale Accademia Peloritana. Con la revisione statutaria 1827 l'accademia organizzò le sue attività in quattro classi e previde l'elezione di un presidente, un vicepresidente e un segretario generale, più un direttore, un vicedirettore e un segretario per ogni classe.

 

La revisione del 1889 impose l'obbligo di residenza a Messina dei soci ordinari, previde la nomina di un bibliotecario e di un economo (in sostituzione del cassiere, previsto nei precedenti statuti) e definì meglio le quattro classi, vigenti ancora oggi:

 

Scienze fisiche, matematiche e naturali

Scienze medico-biologiche

Scienze giuridiche, economiche e politiche

Lettere, filosofia e belle arti

 

Nel 1966 fu deciso di non porre limiti al numero dei soci dell'accademia, ed attualmente conta quasi 500 soci fra onorari (fra essi un Premio Nobel e un Premio Oscar), emeriti, ordinari, aggregati e corrispondenti.

(Prof. Salvatore Cuzzocrea, ordinario di Farmacologia, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Messina e Presidente dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti)

L'Accademia fa parte dell'Unione Accademica Nazionale (U.A.N.), un ente sottoposto alla vigilanza del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il cui obiettivo è quello di offrire la collaborazione italiana - anche attraverso un coordinamento di varie attività accademiche - alle ricerche e pubblicazioni promosse dall'Union Académique Internationale nell'ordine delle Scienze filologiche, archeologiche, storiche, morali, politiche e sociali, ed adotta come motto la frase latina “inter utramque viam periclitantes” (in pericolo tra due vie) e come stemma un'imbarcazione in navigazione nelle acque agitate dello Stretto di Messina, rese ancor più infide dai mostri Scilla e Cariddi: entrambi rappresentano un'analogia tra le difficoltà che si trova ad affrontare chi naviga nello Stretto e quelle che incontra lo studioso alla ricerca della Verità.

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