MEDITAZIONE PER IL NATALE 2025 DEL REV. PROF. DOTT. IVAN IVANOV, ACHLJ RESPONSABILE DELLE RELAZIONI DELLA CHIESA ORTODOSSA BULGARA CON LA SANTA SEDE CAPPELLANO DEL GRAN BALIATO DI SICILIA

MEDITAZIONE PER IL NATALE 2025 DEL REV. PROF. DOTT. IVAN IVANOV, ACHLJ RESPONSABILE DELLE RELAZIONI DELLA CHIESA ORTODOSSA BULGARA CON LA SANTA SEDE CAPPELLANO DEL GRAN BALIATO DI SICILIA

(La Natività, Giotto, XIV Sec., Cappella degli Scrovegni, Padova)

Carissimi Confratelli e Consorelle dell’Ordine Militare e Ospedaliero di San Lazzaro di Gerusalemme.

Significato profondo della Natività: Viviamo nella luce della Natività, una luce che trascende il tempo e lo spazio, un segno supremo della misericordia e dell’amore divino per l’intera umanità. Questo evento non è semplicemente storico: esso è rivelazione, ponte tra il cielo e la terra, fra l’eterno e il temporale, che dà pienezza alla storia e nuova vita all’anima. Con animo devoto e contemplativo ascoltiamo l’inno sacro della Chiesa: "Oggi la Vergine genera Colui che è al di là della natura, e la terra offre la grotta al Dio inacessibile; gli angeli insieme ai pastori lodano, e i Magi seguono la stella, perché per noi è nato un Bambino – il Dio eterno." Questo “oggi” di Betlemme ci parla dell’Incarnazione eterna: Dio che entra nella storia umana. Come proclama il Salmo: «Il Signore mi ha detto: Tu sei mio Figlio; oggi Ti ho generato» (Salmo 2,7), e come Isaia profetizza: «Ecco, la Vergine concepirà e darà alla luce un Figlio, e lo chiameranno Emmanuele» (Is 7,14) – Dio con noi (Mt 1,23).

La Natività: rivelazione dell’Amore divino: Il Natale manifesta l’Amore onnipotente e misericordioso di Dio, fonte di ogni creazione: «Tutte le cose sono state create per mezzo di Lui…» (Gv 1,3). Il mondo, creato per l’Amore, è chiamato a rinnovarsi costantemente nella grazia che Cristo porta all’umanità. L’obbedienza e l’umiltà di Maria, di Giuseppe, dei pastori, dei Magi e dell’Arcangelo Gabriele sono modelli di perfezione spirituale. Essi ci insegnano che la vera forza non risiede nel potere terreno, ma nella disponibilità ad aderire con cuore e mente alla volontà di Dio. Tutta la creazione risponde all’Incarnazione, partecipando al piano divino di salvezza.

La Natività nel contesto storico e spirituale: La nascita di Cristo è culmine del disegno divino per l’umanità, avvenuta nella genealogia di Giuseppe, discendente di Davide, e dunque profondamente inserita nella storia e nella promessa divina. L’annuncio dell’Angelo a Giuseppe – «Darà alla luce un Figlio e tu lo chiamerai Gesù; egli salverà il suo popolo dai peccati» (Mt 1,21) – ci ricorda che Cristo è dono universale, Luce per tutti i popoli, senza eccezioni. Maria Santissima e Giuseppe incarnano l’obbedienza e la fiducia in Dio, collaborando con la grazia divina alla realizzazione del mistero della salvezza. Così la cooperazione umana con la volontà di Dio diventa testimonianza della cooperazione tra cielo e terra, tra il divino e l’umano.

L’azione sociale della Natività in questo mondo:

Fratelli e sorelle, oggi, mentre ci rallegriamo e celebriamo il Natale di Cristo – il giorno in cui il Figlio di Dio è nato per noi, per portare luce e salvezza al mondo – ricordiamo che per gli angeli questo fu un grande evento: «Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini che Egli ama» (Luca 2,14). Ma per noi uomini e per il mondo che ci circonda questo è un periodo pieno di prove: guerre, povertà, malattie, ingiustizie e paure. Il Natale ci ricorda però che la vera forza non sta nelle armi o nelle ricchezze, ma nell’amore e nella misericordia. Cristo stesso disse: «Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio» (Matteo 5,9). Proviamo anche noi a vivere secondo il Suo esempio: portare luce dove c’è oscurità, cercare giustizia e pace, amare e perdonare. «L’amore non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non agisce in modo indecoroso» (1 Corinzi 13,4–5) – un amore così deve essere la nostra arma contro il male e l’egoismo nel mondo. Ogni atto di bontà è un seme di pace divina. Come è scritto nel Salmo 34,15, «Volgi il tuo volto verso il bene e cerca la pace», così dobbiamo cercare pace e prosperità per tutti. Che il Natale di Cristo ci ispiri a essere operatori di pace, a prenderci cura dei poveri e ad amare anche i nostri nemici. Allora la luce di Dio illuminerà il nostro cammino e il mondo conoscerà pace e grazia.

La pace come fondamento della vita ecclesiale e della comunione tra i popoli: Gli angeli annunciano: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che Egli ama» (Lc 2,14). La pace non è semplicemente assenza di conflitto, ma manifestazione dell’Amore divino che unisce l’umanità. Cristo stesso dice: «Pace a voi! Vi do la mia pace» (Gv 14,27). La pace è fondamento delle relazioni umane autentiche e della missione ecumenica delle Chiese. Quando le comunità cristiane vivono nella pace e nella cooperazione, diventano testimoni credibili del Vangelo e portatrici della benevolenza divina. La missione della Chiesa include la costruzione di ponti tra tradizioni, culture e popoli, affinché la luce di Cristo illumini ogni cuore.

Invito alla vita spirituale e alla carità: Che questo Natale ci ispiri a vivere nella semplicità, nell’umiltà e nella fiducia nel disegno divino. Che ci ricordi che l’amore di Dio abbraccia tutti, e che ogni nostra virtù, ogni atto di misericordia e di pace, è testimonianza della Sua luce. Siamo chiamati a essere come i pastori e i Magi: attenti, umili, disponibili, pronti a portare pace, giustizia e amore a ogni uomo. E insieme agli angeli possiamo esclamare: "Gloria a Dio nel più alto dei cieli, e pace in terra agli uomini che Egli ama!"

Buon Natale di Cristo!

Cristo è nato, lodatelo!

Rev. Prof. Dott. Ivan Ivanov, AChLJ

Vicario ecclesiastico per l’Italia e Malta e Presidente della Comunità Ortodossa Bulgara di Roma

Cappellano del Gran Baliato di Sicilia dell’Ordine di San Lazzaro di Gerusalemme

MEDITATION FOR CHRISTMAS 2025 BY REV. PROF. DR. IVAN IVANOV, ACHLJ HEAD OF RELATIONS BETWEEN THE BULGARIAN ORTHODOX CHURCH AND THE HOLY SEE CHAPLAIN OF THE GRAND BAILIIFF OF SICILY

(Nativity with the Prophets Isaiah and Ezekiel, Duccio di Buoninsegna, 1308–1311, tempera on panel, 43 x 44 cm, National Gallery of Art, Washington, D.C.)

Dear Brothers and Sisters of the Military and Hospitaller Order of St Lazarus of Jerusalem,

The profound meaning of the Nativity: We live in the light of the Nativity, a light that transcends time and space, a supreme sign of divine mercy and love for all humanity. This event is not simply historical: it is revelation, a bridge between heaven and earth, between the eternal and the temporal, which gives fullness to history and new life to the soul. With a devout and contemplative spirit, let us listen to the sacred hymn of the Church: ‘Today the Virgin gives birth to the One who is beyond nature, and the earth offers a cave to the inaccessible God; the angels together with the shepherds praise him, and the Magi follow the star, because a Child is born for us - the eternal God.’ This ‘today’ in Bethlehem speaks to us of the eternal Incarnation: God entering human history. As the Psalm proclaims: ‘The Lord said to me: You are my Son; today I have begotten you’ (Psalm 2:7), and as Isaiah prophesies: ‘Behold, the Virgin shall conceive and bear a Son, and they shall call His name Emmanuel’ (Is 7:14) - God with us (Mt 1:23).

The Nativity: revelation of divine Love: Christmas manifests the almighty and merciful Love of God, source of all creation: “All things were made through Him...” (Jn 1:3). The world, created for Love, is called to be constantly renewed in the grace that Christ brings to humanity. The obedience and humility of Mary, Joseph, the shepherds, the Magi and the Archangel Gabriel are models of spiritual perfection. They teach us that true strength does not lie in earthly power, but in the willingness to adhere with heart and mind to God's will. All creation responds to the Incarnation, participating in the divine plan of salvation.

The Nativity in its historical and spiritual context: The birth of Christ is the culmination of God's plan for humanity, which took place in the genealogy of Joseph, a descendant of David, and is therefore deeply embedded in history and in God's promise. The Angel's announcement to Joseph – ‘She will give birth to a son, and you shall call him Jesus; he will save his people from their sins’ (Mt 1:21) – reminds us that Christ is a universal gift, Light for all peoples, without exception. Mary Most Holy and Joseph embody obedience and trust in God, collaborating with divine grace in the realisation of the mystery of salvation. Thus, human cooperation with God's will becomes a testimony to the cooperation between heaven and earth, between the divine and the human.

The social action of the Nativity in this world:

Brothers and sisters, today, as we rejoice and celebrate the birth of Christ – the day when the Son of God was born for us, to bring light and salvation to the world – we remember that for the angels this was a great event: ‘Glory to God in the highest, and on earth peace to those on whom his favour rests’ (Luke 2:14). But for us human beings and for the world around us, this is a time full of trials: wars, poverty, disease, injustice and fear. Christmas reminds us, however, that true strength does not lie in weapons or riches, but in love and mercy. Christ himself said: ‘Blessed are the peacemakers, for they shall be called sons of God’ (Matthew 5:9). Let us also try to live according to His example: to bring light where there is darkness, to seek justice and peace, to love and forgive. ‘Love does not boast, it is not proud, it does not behave rudely’ (1 Corinthians 13:4–5) – such love must be our weapon against evil and selfishness in the world. Every act of kindness is a seed of divine peace. As it is written in Psalm 34:15, ‘Turn your face towards goodness and seek peace,’ so we must seek peace and prosperity for all. May the birth of Christ inspire us to be peacemakers, to care for the poor and to love even our enemies. Then the light of God will illuminate our path and the world will know peace and grace.

Peace as the foundation of ecclesial life and communion among peoples: The angels proclaim: “Glory to God in the highest, and on earth peace among those whom he favours” (Lk 2:14). Peace is not simply the absence of conflict, but a manifestation of the divine Love that unites humanity. Christ himself says: 'Peace be with you! I give you my peace' (Jn 14:27). Peace is the foundation of authentic human relationships and of the ecumenical mission of the Churches. When Christian communities live in peace and cooperation, they become credible witnesses to the Gospel and bearers of divine benevolence. The mission of the Church includes building bridges between traditions, cultures and peoples, so that the light of Christ may shine in every heart.

Invitation to spiritual life and charity: May this Christmas inspire us to live in simplicity, humility and trust in God’s plan. May it remind us that God’s love embraces everyone, and that every virtue, every act of mercy and peace, is a witness to His light. We are called to be like the shepherds and the Magi: attentive, humble, available, ready to bring peace, justice and love to every person. And together with the angels we can exclaim: ‘Glory to God in the highest, and peace on earth to those whom He loves!’

Merry Christmas of Christ!

Christ is born, praise Him!

Rev. Prof. Dr. Ivan Ivanov, AChLJ

Ecclesiastical Vicar for Italy and Malta and President of the Bulgarian Orthodox Community in Rome

Chaplain of the Grand Bailiwick of Sicily of the Order of Saint Lazarus of Jerusalem